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The Shape of Water Recensione (2017)

Guillermo Del Toro - 2017 - Film drammatico/Film thriller - 2h3m

The Shape of Water (2017) Recensione

Del Toro sorprende e stupisce un po’ tutti con il suo ultimo film, “The Shape of Water, ritenuto da molti un film quasi innovativo per via della trama e della storia, ma allo stesso tempo che si rifà, prendendo “spunto” su valori morali e non solo, ad alcuni film del passato. Infatti viene ricollegato ad una “fiaba”, ma in una versione un pò più dark del solito.

Scritto nel 2017, “The Shape of Water” è stato il film più atteso, discusso e premiato dell’ultimo periodo, uscendo vincitore dagli Oscar del 2018. Sarebbero bastate solo le 13 nominations ricevute per descriverlo come un grande film, ma con le vittorie delle prestigiose statuette abbiamo una certezza ancora più concreta del suo splendore e della sua grandezza in quanto film ed in quanto a divulgatore di contenuti morali.

Il film, ambientato a Baltimora nel 1962, racconta la strabiliante ed inusuale storia d’amore tra l’addetta alle pulizie Elisa Esposito (Sally Hawkins), la quale è muta, e una creatura anfibia venerata in Amazzonia come una divinità (Doug Jones), che viene catturata e rinchiusa in un laboratorio governativo americano per essere studiata. I due con il passare del tempo iniziano a comunicare nella lingua dei segni, che Elisa insegna alla creatura, giungendo al momento in cui i due si innamorano reciprocamente. Il duro colonnello americano Strickland (Michael Shannon) conduce esperimenti sulla creatura e lo scienziato Hoffstetler (Michael Stuhlbarg), che in realtà è Dimitri, una spia russa, studia la creatura e la vuole salvare, poiché sia il colonello Strickland ed i suoi superiori sia i Russi vogliono ucciderla, entrambi per un motivo ben preciso e diverso. Elisa, venuta a conoscenza di ciò, con l’ aiuto del suo vicino di casa gay Giles (Richard Jenkins), alla sua migliore amica Zelda (Octavia Spencer) e allo scienziato Hoffstetler, decide di salvare il suo amato, ma il colonnello Strickland si opporrà.

Del Toro con “The Shape of Water” riesce a sorprendere e convincere gli spettatori e la critica di tutto il mondo. È un film pieno di valori e di simboli, tra i quali uno dei più evidenti è quello di vivere un film in cui raramente si scorge il sole, si vive nel buio quasi più totale e questo rispecchia l’animo dei personaggi: il dolore della creatura per essere stato portato via dall’Amazzonia, la malinconia di Elisa siccome è muta e vive lontano da tutti poiché si sente differente dagli altri, Giles perchè afferma di non avere nessuno oltre ad Elisa e viene rifiutato per il suo orientamente sessuale oppure il colonello Strickland per il suo animo crudele e senza scrupoli, vile. Il regista è risucito ad esprimere valori e simboli grazie ad una ottima sceneggiatura e ottima regia, un grandissimo cast e una colonna sonora particolare, ma efficace, in grado di arrivare al cuore degli spettatori più sensibili con la canzone della dolce Elisa nel finale.

 

Regia

Ottimo lavoro da parte di Del Toro nel riuscire a descrivere con chiarezza e profondità questa storia di amore che è per metà “fiabesca” e per l’altra metà “horror”, ricordando per certi punto la favola di “La Bella e la Bestia”, per via dell’amore tra le dolce e timida Elisa e l’inusuale e misterioso ‘mostro degli abissi’, e per altri “Il Labirinto del Fauno”, per il tipo di favola cupa e per la creatura al centro del film. Il regista tocca inoltre problemi della vita di tutti i giorni, come ad esempio la volontà e la forza brutale che i pezzi grossi siano disposti a mettere in atto per fare tacere qualcuno che sia contrario a loro, che siano disposti ad utilizzare per compiere azioni vili in maniera ignobile pur di raggiungere i proprio obbiettivi.

 

Sceneggiatura

Grandissimo lavoro da parte di Guillermo Del Toro in “The Shape of Water” : la scenografia è perfetta, come si può intuire dalla vittoria agli Oscar del 2018 per la miglior sceneggiatura, in cui la realtà tenebrosa del film, espressa dalla fortissima presenza del colore grigio, viene illuminata dai colori in confronto ‘sgargianti’ delle scarpe e dei vestiti di Elisa (ad esempio, il cappotto rosso), caratteri grazie ai quali si è in grado di capire il suo sentirsi diversa, la sua parte femminile che esce allo scoperto, evidenziata in maniera più chiara nelle azioni mattutine che compie quotidianamente, lavandosi nella vasca, mettendo le cose in ordine oppure cucinando per lei e per il suo amico e vicino Giles.
Il mostro tira fuori la sua parte erotica mancante, accennata inizialmente nelle scene in cui Elisa si masturba nella vasca da bagno, evidenziata verso il finale quando la protagonista afferma con gioia di avere avuto un rapporto con la creatura marina.

  • La trama di “The Shape of Water” sicuramente attira l’attenzione dello spettatore, il quale rimane incuriosito e cerca di capire come andrà a finire la vicenda, come saranno i due protagonisti in grado di portare avanti il loro amore, senza che qualcuno o qualcosa li divida.
  • I dialoghi sono chiari, profondi, pieni di fiducia e amore, alcuni umoristici ed ironici, ma anche tristi, angosciosi e, in alcuni casi purtroppo, veritieri. Ma quelli che stupiscono maggiormente sono quelli che fanno emozionare:Incapace di percepire la forma di Te, ti trovo tutto intorno a me. La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore, umilia il mio cuore, perché tu sei ovunque.”
  • La performance degli attori può essere definita in una sola maniera: una performance dal fascino ardente. Sally Hawkins (Elisa) è fenomenale, in grado di trasmettere e condividere con lo spettatore forti emozioni e passioni senza mai dire una parola, solo attraverso i gesti, parlando dal profondo del suo cuore e nella maniera più sincera possibile. Octavia Spencer (Zelda) invece può essere considerata “l’ animo della festa”, per via del suo carattere più socievole e per il suo spiccato senso dell’ umorismo, ma comunque rimane un personaggio di una grande serietà e fedele nei confronti di Elisa, come si può vedere dalla sua reazione dopo che il marito la mette nei guai con il colonnello Strickland.
  • Il cast di “The Shape of Water” è fenomenale, composto da grandi attori ed attrici che sono riusciti ad esprimere al meglio i più messaggi del film. Nessuno degli attori ha deluso le aspettative degli spettatori e della critica, poiché alcuni di essi venivano considerati non all’ altezza per un film simile.
  • Anche la colonna sonora emoziona particolarmente, soprattutto quando verso il finale Elisa “trova le forze per cantare” tutto il suo amore alla creatura, la quale ovviamente non si accorge di nulla siccome era frutto di una sua fantasia, quasi fiabesca. Non a caso, Del Toro in un’ intervista ha confidato di essersi ispirato a “La Bella e la Bestia” per riprodurre quella canzone e quel ballo.

I molteplici valori del film

Come si sarà ben capito, The Shape of Water è un film che racchiude al suo interno molteplici valori di enorme importanza, come per esempio il fatto che spesso i veri ‘mostri’ siano nascosti dietro ad una giacca e ad una cravatta e che l’apparenza spesso possa ingannare; che in realtà noi non siamo mai da soli al mondo perché ci sarà sempre qualcuno al nostro fianco pronto a sostenerci e ad aiutarci nei momenti di bisogno, e molti altri ancora. Ma, a mio parere, il messaggio più importante di tutti è quello che sta alla base del film: non importa chi siamo, non importa come siamo fatti, non importa che problemi viviamo o che caratteristiche particolari abbiamo, non c’è bisogno di sentirsi esclusi o diversi dagli altri, perché prima o poi tutti troveremo qualcuno che ci accetti così come siamo, avendo problemi o no, perché è questa la vera forza dell’amore: riesce a superare qualunque ostacolo.

“Quando mi guarda, lui non vede quello che mi manca o quanto io sia incompleta. Lui mi vede per quel che sono.”

 

  • Budget speso (definitivo): $19,500,000 (milioni di dollari/USD)
  • Guadagno (attuale): $185,313,246 (milioni di dollari/USD)

The Shape of Water (2017) Recensione

Voto Generale - 8.5

8.5

Sorprendentemente romantico!

Film che sorprende e magari inizialmente disorienta lo spettatore, ma allo stesso tempo lo colpisce e lo affascina con una storia d'amore alquanto inusuale, ma pura ed efficace.

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Giovanni Maria Spedicato

Ciao! Mi chiamo Giovanni Maria Spedicato, ho 19 anni e la mia più grande passione è quella per il cinema!

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